Amleto in trattoria, esce dai soliti schemi e persino dal palco del teatro. Quella di Achille
Campanile è una interpretazione decisamente surreale che porta il celebre personaggio
Shakesperiano addirittura in trattoria. Battute sagaci e paradossali contraddistinguono un
dramma riletto in chiave quanto mai contemporanea, diretto dal regista di Emilio
Schroeder. La nuova, prestigiosa produzione è in scena dal 7 al 18 aprile 2021 al Teatro
Petrolini, Roma, Via Rubattino, 5

OPERA «IRRIVERENTE» – Gli attori del cast sono, Marco Mete, Emiliano Reggente,
Daniela Vitali e ancora Ezio Conenna, Alessandra Sani, Stefano Annunziato. «Amleto in
trattoria» è decisamente un’opera irriverente, che usa le armi dell’ironia, del sarcasmo e
della comicità per far riflettere il pubblico sullo stato di «crisi culturale» che caratterizza i
giorni nostri. In verità, lamciando una richiesta di salvezza alla importanza della parola
comunicata. La ricerca di Achille Campanile di una qualità del linguaggio, è una esigenza
irrinunciabile, pur correndo il rischio di avventurarsi nello spinoso terreno della libera
interpretazione e del non-sense.

UNO SGUARDO SULL’IDIOZIA UMANA – Il regista, Emilio Schroeder, afferma che
proporre a teatro Achille Campanile, uno degli intellettuali più geniali del secolo scorso, è
un raffinato esercizio al guardarsi attorno e dentro di se, aprendo, con l’acuto bisturi del
linguaggio, gli sterminati spazi dell’idiozia umana, a sorvolare burlescamente sulle
dichiarazioni di presunte verità, a scompaginare la logica del buon senso e del sentimento
tradizionalista, a schizzare avanti con l’intelligenza che si risveglia grazie all’uso
parossistico, esagerato del ragionamento e delle situazioni».