Cosa lega  uno psichiatra disposto a tutto pur di ritrovare la moglie scomparsa, un investigatore con l’ossessione per la fotografia, uno scultore cinico e manipolatore e un marinaio dalla inquietante parentela con esseri alati e creature dell’acqua?

E chi è l’anonima centralinista che sembra conoscere e capire profondamente ognuno di loro?

Partendo da un ribaltamento di prospettiva e con un finale a sorpresa, “Saving Dr. Wangel” è un dar voce ai perdenti, ai deboli, ai soli che costellano i drammi di Ibsen. O semplicemente… ai perdenti, ai deboli, ai soli che costellano il nostro mondo.